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Siamo lieti che la nostra iniziativa di sabato 28 settembre “Produttori vulcanici a confronto:  Vesuvio Vs. Etna” abbia avuto largo riscontro fra gli appassionati al mondo del vino.

E’stato il primo di una serie di incontri informali, in cui la convivialità ci  ha permesso di approfondire alcune peculiari tematiche del mondo del vino. Abbiamo degustato assieme i vini di Casa Setaro, azienda vesuviana, e Palmento Costanzo dell’Etna.

Abbiamo riscontrato che i vini vulcanici in Italia hanno un particolare rapporto con il terroir di origine. La costante: la ricchezza di minerali. Non vi è altro suolo – calcareo, morenico o metamorfico – con una tale ricchezza di minerali. Sono caratterizzati da note sulfuree, di caucciù, di pietra focaia, di ferodo, di alabastro, ardesia, legate a mio avviso dalla composizione del suolo e soprattutto per la natura sabbiosa sciolta dello stesso.

Quello dei vini da suoli vulcanici è un universo affascinante e complesso che è stato molto dibattuto – a ragione – da qualche anno a questa parte. Solo negli ultimi tempi è stato trattato con rigore scientifico e ciò ha condotto a evidenze tanto insospettate quanto intriganti.